Temporary management – Evoluzione e fattori di successo

Il Temporary Management è oggi divenuta una prassi aziendale abbastanza diffusa e questo non può che farmi piacere visto che dal lontano 1989, anno in cui siamo stati fra i primi a introdurlo in Italia e in Europa, non si fa più fatica a riconoscerlo come uno dei principali strumenti a cui le aziende fanno ricorso per affrontare un importante e difficile cambiamento aziendale. Nonostante la sua crescita continua, non siamo ancora arrivati a una completa conoscenza e diffusione tra le aziende presenti in Italia.

Indice – Tavola dei contenuti:

·     Temporary Management – Evoluzione

·     Chi è il Temporary Manager?

·     Quali sono le caratteristiche tipiche che deve avere un temporary manager?

·     Conclusioni finali

 

Temporary Management – Evoluzione

 

La definizione letterale può trarre in inganno poiché fa apparire il fattore tempo come la caratteristica più importante e quella che lo differenzia da altre attività di management.

È preferibile fare riferimento a pianificazioni di progetti aziendali che hanno un arco di tempo ben preciso. Generalmente parliamo di piani di lavoro di Temporary Management di dodici oppure ventiquattro mesi quando la necessità è prettamente funzionale, per arrivare ai 36 mesi quando il progetto aziendale da affidare al temporary manager ha caratteristiche strategiche di ampio respiro e può riguardare anche il turnaround. In questo caso si tratta di interventi a livello di direzione generale.

Quando in Italia abbiamo introdotto il Temporary Management il fattore che lo caratterizzava era certamente l’orizzonte temporale e l’obiettivo ben specificato.

Il manager a tempo si distingueva dal manager assunto a tempo indeterminato, i due professionisti appartenevano a due ambiti separati e distinti proprio dal fattore tempo in primis. Si può certo affermare che il successo che ebbe fin da subito lo si deve alla grande novità di non doversi affidare, in molti casi, a risorse di direzione per un lungo periodo, con l’impossibilità di attuare cambiamenti necessari per seguire l’evoluzione del mercato e del quadro competitivo.

L’introduzione del tempo determinato, anche per i dirigenti, ha eliminato in maniera sostanziale la diversificazione tra i due strumenti di conduzione aziendale. Oggi il Temporary Management ha acquisito la sua vera dimensione e identità, non si tratta di un manager preso in prestito per qualche mese, ma di un vero e proprio strumento che guida cambiamento aziendale.

Sebbene la sua utilità si allarghi a coprire i casi oggettivi di difficoltà aziendali (reperire la risorsa altamente qualificata in brevissimo tempo), la sua vocazione è essenzialmente quella di traghettare l’azienda verso il change management.

 

Chi è il Temporary Manager

 

Dalle riflessioni precedenti si può arrivare a definire per gradi chi è il temporary manager. È colui che gestisce il cambiamento, poiché è a lui che viene affidato un vero progetto di Temporary Management. Come tale, un progetto non può essere guidato e gestito allo stesso tempo da un solo manager, bensì da un pool di manager che lavorano in team.

Il suo principale referente è un senior manager con cui si può continuamente interfacciare e valutare l’impatto delle azioni di cambiamento introdotte e i necessari aggiustamenti per rendere efficace il cambiamento.

Per raggiungere l’obiettivo specifico del suo incarico nei tempi stabiliti e concordati, si rivolge al gruppo di manager interni all’azienda, attraverso i quali crea e condivide una nuova visione e unione di forze.

Detto questo risulta evidente che il fattore temporale è solo uno degli attributi del rapporto che si viene a creare, per capire gli altri elementi vediamo quali sono le sue caratteristiche professionali e personali.

 

Quali sono le caratteristiche principali che deve avere un temporary manager?

 

Si parla di caratteristiche personali, di competenze manageriali e di skill acquisite con l’esperienza sul campo che rendono particolarmente efficace l’azione di un manager, tanto da acquisire a pieno titolo la qualifica di temporary manager.

In ambito professionale, e con riferimento al proprio campo di specializzazione, possiamo indicare i requisiti tipici e le modalità di approccio che il temporary manager possiede:

  • In campo tecnico è necessaria la padronanza della materia specialistica in maniera approfondita e comunque di livello superiore ai manager interni all’azienda. La sua leadership si basa sulla qualità del know-how specialistico;
  • Non bisogna trascurare l’evoluzione del web intesa soprattutto come capacità di ampliare il mercato sfruttando un canale divenuto ormai essenziale. Fanno parte del suo bagaglio di conoscenze gli ambienti social ed E-commerce;
  • Intersettorialità tra i grandi ambiti del business, che permettono l’applicazione di soluzioni traslate da un settore a un altro;
  • Flessibilità relativa alla dimensione aziendale in cui è coinvolto e agli stili di governance.

A livello personale ci sono alcune caratteristiche che facilitano lo svolgimento dell’incarico di temporary management:

  • l’approccio positivo necessario per affrontare nuove dinamiche e la necessità di voler apprendere in continuazione;
  • la consapevolezza nei propri mezzi porta ad avere un’autorevolezza innata che ben si rapporta alla leadership, essenziale per guidare il cambiamento;
  • Spiccate doti comunicative che portano al coinvolgimento persuasivo dell’urgenza del cambiamento;
  • Tenuta mentale rispetto a potenziali ambienti difficili e che comportano il dover affrontare stress e un clima, almeno all’inizio, di ostilità;
  • La motivazione personale gli appartiene e si concentra sul da farsi piuttosto che sulle relazioni;
  • Il suo atteggiamento e coinvolgimento sono guidati da condivisione di valori ispirati alla lealtà; prima di tutto il temporary manager è un professionista serio, onesto e corretto, e sono proprio queste doti che gli permettono di raggiungere il risultato.

 

Conclusioni

 

Il temporary management è dunque uno strumento manageriale moderno ed efficace che permette alle aziende di affrontare momenti di discontinuità. In questi momenti sono necessari inserimenti di risorse manageriali super qualificate ed estranee alle logiche aziendali, in modo da poter essere libere e indipendenti nell’introduzione dei necessari e richiesti cambiamenti aziendali.

Il temporary mangement è inoltre utile per affrontare vuoti manageriali che possono accadere nella vita di un’azienda. Quando una risorsa cruciale esce improvvisamente dall’azienda è necessario rimpiazzarla in fretta per presidiare i processi e per avere il tempo necessario per lanciare la ricerca di un manager stabile da inserire a tempo indeterminato.

Il TM è uno strumento moderno, in linea con i tempi attuali, in cui sono necessari e in misura sempre maggiore velocità di intervento e grande flessibilità operativa, oltre ovviamente a grande competenza e professionalità.

Angelo Vergani
Contract Manager – Milano