COME RISOLVERE I PROBLEMI DELL’AZIENDA CON I MANAGER “IN AFFITTO”

Il temporary manager (o contract manager) altro non è che un manager di alto livello che gestisce un’impresa o parti di essa per un periodo di tempo limitato con l’obiettivo di risolvere problemi gravi e contingenti, di ristabilire l’equilibrio economico-finanziario e di porre le basi per lo sviluppo futuro. Molto si è scritto negli ultimi tempi su questo argomento, ma il quadro tracciato non è sempre chiaro. Per saperne di più ci siamo rivolti ad Angelo Vergani che nel 1989 ha fondato la società “Contract Manager” specializzata nell’”affittare” alle aziende manager temporanei di alta direzione su un modello che all’estero fu inventato una ventina di anni fa.

Dottor Vergani, quali le caratteristiche che distinguono il temporary manager?

Per poter definire i tratti distintivi di questa particolare attività è necessario innanzitutto evidenziare come non sia corretto parlare di temporary manager per il semplice fatto che un manager venga “affittato” ad un’azienda e non venga assunto. Ciò premesso ritengo che si possono individuare tre caratteristiche distintive del temporary management. La prima è che l’attività viene svolta da una società specializzata. Si tratta infatti di un lavoro che richiede capacità di analisi e diagnosi dei problemi aziendali abbinate a capacità di selezione di manager adatti all’attività temporanea. La seconda caratteristica distintiva è l’assunzione della responsabilità per l’intervento nell’azienda. Questo è il tratto che sicuramente differenzia l’attività del temporary management dall’attività di semplice affitto di risorse umane. La società di temporary management ha un contratto per la fornitura di un servizio manageriale con l’azienda cliente e ha un contratto di lavoro autonomo con il contract manager che risponde direttamente alla società per quanto attiene al raggiungimento degli obiettivi stabiliti con l’azienda cliente.
Infine la più importante caratteristica è che i manager che intervengono devono essere adatti a fare i temporary manager. Per poter operare con successo su problematiche di solito difficili e in tempi brevi è infatti necessario aver maturato una grossa esperienza ai massimi livelli aziendali.

Quando è opportuno per un’impresa richiedere un intervento di temporary management?

Soprattutto quando un’azienda, attraversando una fase di cambiamento nel suo ciclo di vita, si trova in una situazione delicata e problematica per la quale non esistono all’interno risorse professionali adeguate.
Il contract manager, provenendo dall’esterno, non ha legami di nessun tipo con il personale aziendale, non è vincolato alla struttura aziendale, alla sua cultura e al disegno strategico esistente. Pertanto è più libero di esprimersi e soprattutto di agire sulla struttura. Non essendo un dipendente non è preoccupato del suo percorso di carriera o del suo posto di lavoro e quindi può rivolgere tutta la sua attenzione alla soluzione del problema nei modi concordati e nei tempi stabiliti. La formula del temporary management è particolarmente indicata per le aziende medio-piccole. Non a caso è nata in Italia alla fine degli anni ottanta proprio in questo tipo di aziende. In primo luogo perché c’era e c’è tuttora una carenza di management e in secondo luogo perché è un modo semplice di utilizzare know-how manageriale elevato senza doversi impegnare a tempo indeterminato con manager che di solito hanno costi annui piuttosto elevati. Un altro vantaggio significativo è dato dalla possibilità di utilizzare in azienda risorse specialistiche solo per il periodo necessario senza poi doverle tenere in azienda anche se la necessità è terminata.

Ci può illustrare brevemente le modalità di realizzazione di un intervento di temporary management?

Il primo contatto fra l’imprenditore e la società di temporary management è certamente la fase più critica di un intervento di contract management. L’imprenditore, in questa fase, dovrà valutare se dare fiducia alle persone che ha interpellato, la società di temporary management dovrà capire se l’intervento è veramente necessario. Superato questo momento si passa alla seconda fase che consiste nel capire il problema da risolvere e formulare una diagnosi aziendale. Valutata la fattibilità operativa, viene elaborato un piano d’azione. Una volta concordato con l’imprenditore il piano d’azione, si dà inizio alla gestione vera e propria con l’ingresso in azienda del contract manager e con l’assunzione da parte di questo delle responsabilità gestionali. Il contract manager può avere la responsabilità totale della gestione o può affiancare l’imprenditore nello svolgimento dell’attività di direzione: comunque lavora sempre in piena integrazione col management e con la proprietà dell’azienda.

Infine, cosa succede al termine del periodo stabilito?

L’obiettivo del contract manager è quello di risolvere i problemi dell’azienda e di metterla in condizione di lavorare da sola: in altre parole di creare un management capace di proseguire le iniziative intraprese e di gestire le imprese secondo le modalità che il contract manager ha impiantato. Pertanto sin dall’inizio il contract manager deve individuare gli uomini capaci di continuare sulla strada tracciata, interpretandola e adattandola in continuo all’evoluzione dimensionale e qualitativa dell’impresa. Il più delle volte il sostituto del contract manager viene cercato, e spesso individuato, all’interno dell’azienda: il figlio dell’imprenditore o un manager con potenzialità di direzione generale. Saranno queste figure a gestire l’impresa dopo che l’intervento di temporary management avrà aiutato la struttura a superare il momento di discontinuità gestionale.

Giuseppe Magrì