Quando usare il Temporary Manager

Sempre più aziende fanno ricorso al temporary manager, si tratta di un momento importante che sancisce un netto cambiamento. Il più delle volte, la decisione di affidarsi ai servizi offerti dalle società di temporary management viene fatta sotto pressione. In alcuni casi invece, la cosiddetta gestione temporanea viene pianificata per tempo. In questo articolo ci poniamo l’obiettivo di fornire un quadro completo di riferimento rispetto alla domanda: Quando usare il temporary manager?

Ciò che preme è far emergere la soluzione a situazioni aziendali che lo richiederebbero, ma che per mancanza di informazioni, maggiormente calate nella vita d’azienda di ogni giorno, non è ancora stata presa nella giusta considerazione.

Qualche tempo fa il temporary manager veniva identificato come un salvatore che aveva un solo compito: gestire la crisi. Oggi il suo campo di azione si è allargato molto fino a divenire un’opportunità strategica che hanno le aziende per affrontare la transizione.

Ci sono motivi specifici che inducono un HR manager, oppure un AD o un General Manager a far ricorso a una risorsa esterna altamente qualificata, ognuno di essi ha in comune con gli altri la necessità di operare all’interno di un orizzonte temporale preciso. Si può dire che alla base ci sia un problema acuto da risolvere piuttosto che uno cronico.

Prima di affrontare nel dettaglio le condizioni che portano l’azienda a far ricorso al temporary manager, è il momento di definire cosa si intende per temporary management. Si tratta della capacità di mettere a disposizione in tempi brevissimi un esperto dirigente senior, sovradimensionato per il suo compito, che sia in grado di guidare una situazione di cambiamento, per raggiungere obiettivi specifici in ambito organizzativo e finanziario.

Indice – Tavola dei contenuti:

·      Necessità urgente di coprire una posizione di rilievo

·      Cambiamento sostanziale all’interno dell’organizzazione

·      Turnaround e crisi aziendale

·      Sviluppo guidato di un mercato o settore produttivo

·      Conclusioni finali

 

Necessità urgente di coprire una posizione di rilievo

Nelle grandi, medie o piccole aziende si presentano spesso situazioni in cui le competenze interne si impoveriscono a seguito di fuoriuscite di manager cruciali per l’azienda. La pratica della rotazione delle risorse interne è messa in atto proprio per evitare crisi di questo genere.

Nonostante ciò, non sempre si trovano all’interno dell’azienda le figure adatte e particolarmente capaci per ricoprire un ruolo improvvisamente scoperto ma di grande rilevanza per l’azienda.

I settori più colpiti sono quello amministrativo-finanziario ma anche le Risorse Umane, gli acquisti o il marketing con una peculiare focalizzazione nell’e-commerce.

Si crea quindi una classica situazione di emergenza di gestione che, per essere risolta in brevissimo tempo, non può che rivolgersi a competenze fortemente specializzate, provenienti dall’esterno.

Il decisore può rivolgersi alla selezione di un’analoga figura proveniente da altre aziende, concorrente o meno. Lo fa tramite società di executive search, in un tempo medio che supera i sei mesi come minimo. Si può anche far ricorso alla classica consulenza, che può funzionare solo in un periodo di tempo non ristretto e comunque a fronte di un management interno in grado di implementare i buoni consigli.

La soluzione ideale, in questo caso, coincide con la realtà. Il temporary manager entra in ruolo in pochi giorni e prende in mano la situazione, oltre a ciò, introduce in azienda un know-how aggiuntivo e forma il suo successore.

Le aziende moderne sono sempre più dipendenti da meccanismi che ne assicurano lo sviluppo del fatturato e l’equilibrio finanziario. L’orizzonte temporale si è di molto ristretto, ragion per cui è imprescindibile avere una soluzione a portata di mano in caso di defezioni in aree aziendali sensibili.

Cambiamento sostanziale all’interno dell’organizzazione

In questo caso ci si trova di fronte a un periodo di stress causato da un evento aziendale che ha provocato una mole di lavoro aggiuntivo, in cui c’è bisogno per un periodo transitorio di specifiche competenze.
È il caso delle fusioni e acquisizioni che creano un picco di lavoro aggiuntivo con necessità talvolta al di là delle competenze delle risorse interne. Al termine dell’extra attività, il temporary manager può essere semplicemente disattivato.
Nella sezione dei casi gestiti puoi trovare diversi casi documentati ove questa modalità ha riscosso successo.

Turnaround e crisi aziendale

Le special situation sono i casi in cui l’azienda si trova di fronte a un problema di sopravvivenza. Il temporary manager, specialista del turnaround, diventa il perno su cui fondare progetti per la creazione di valore, agendo a largo spettro, coinvolgendo sia le risorse umane che i capitali necessari.

Raramente agisce solo un manager temporaneo, sebbene qualificato come esperto della gestione delle crisi aziendali, più spesso si tratta di un vero team di gestione straordinaria. Ciò è necessario per la visione globale del progetto di recupero.

Queste situazioni sono frequenti e molto spesso si arriva al coinvolgimento del team di temporary manager solo quando gli istituti finanziari mostrano difficoltà a mantenere i fidi concessi.

Il tempo diventa la variabile più importante avendo un orizzonte che va dai 3 ai 36 mesi massimo. A seconda dello stato in cui si trova l’azienda e dell’analisi che ne viene fatta il team può agire per:

  • il riposizionamento delle attività produttive generando innovazione;
  • la sostituzione dei manager per facilitare il cambiamento;
  • il rinnovamento dell’organizzazione necessaria per le mutate condizioni del mercato di riferimento;
  • la riduzione dei costi di struttura e la ricapitalizzazione o il rifinanziamento della società

Sviluppo guidato di un mercato o settore produttivo

Anche in questo caso si opera il cambiamento seppure non legato a un periodo di crisi. Il coinvolgimento del temporary manager è dovuto alla necessità di condurre programmi importanti oppure per evitare di continuare a commettere errori di sviluppo.
L’intervento ha un brief chiaro e preciso, il manager temporaneo è dotato di specifiche competenze e un livello di leadership derivante dall’esperienza già dimostrata nella guida di casi analoghi.
Aprire un nuovo stabilimento, ripensare alla supply chain, aggredire nuovi mercati internazionali, piuttosto che nuovi progetti per la gestione del credito, non sono che alcuni esempi di programmi in cui i manager temporanei vengono ingaggiati per periodi limitati di tempo.

Conclusioni

Il sistema impresa moderno ha come necessità fisiologica quella di potersi adeguare alle nuove sfide dell’internazionalizzazione in maniera molto rapida e continua.
Da un momento buio, nella gestione di impresa, si può uscirne affidandosi ad esperti. Per conquistare nuovi mercati, oppure per ottimizzare l’organizzazione occorre avere il know-how di specialisti.
Questi casi dimostrano l’importanza che hanno assunto i temporary manager come strumento per promuovere il cambiamento e la discontinuità. La domanda iniziale che ci siamo posti, andrebbe riscritta in un altro modo: Quando è necessario il temporary manager?
La differenza consiste nella mancanza di alternative equivalenti in termini di possibilità di successo.

Angelo Vergani