Servono i talenti migliori per contrastare la crisi

IL COLPO IN ARRIVO SARÀ DURISSIMO

Ormai sono evidenti a tutti le implicazioni planetarie della pandemia da Coronavirus. Non si tratta più di disquisire se si tratti di un fenomeno cinese o italiano. È un accadimento globale, che ha già intaccato il sistema e lo intaccherà ancora di più nei prossimi mesi.
Di certo avremo modo di riflettere e di adeguarci ai cambiamenti che le misure restrittive adottate dai governi di ogni nazione hanno indotto. Parliamo di cambiamenti culturali, cambiamenti dei comportamenti e conseguenze sui consumi individuali e sulle decisioni dei vertici aziendali.

Quanto durerà la crisi?

Ciò che già tocchiamo con mano è il blocco di moltissime attività economiche, industriali, commerciali e dei servizi. Questo stop, che gradualmente si estenderà a tutti i principali mercati mondiali, coinvolgerà tutti senza distinzione. Questo, come già emerso dai dati economici provenienti dalla Cina, avrà un impatto sui consumi e sugli investimenti delle aziende.
I consumatori, spaventati e chiusi nelle case, non consumeranno, se non i beni e i servizi primari; le aziende non produrranno e non investiranno, non vedendo un chiaro orizzonte futuro. Il fermo sarà progressivamente totale e durerà molto probabilmente quattro/sei mesi. Le conseguenze si pagheranno per un periodo ben più lungo.

Per chi esercita un’attività economica tutto ciò si traduce in un sicuro e significativo calo del fatturato, un crollo che genererà perdite anche significative e in tempi rapidi. Come ben sappiamo i costi sono certi, i ricavi sono probabili.
Il problema è nella dimensione e nella velocità del fenomeno: dirompente e con una velocità mai vista prima. Gli interventi messi in atto dai vari governi nazionali per aiutare i cittadini e le aziende saranno ben accetti ma non potranno durare a lungo.

La Spirale del calo di fatturato

Il crollo del fatturato porta con sé l’interruzione della generazione di cassa. Si inceppa la “cash pump” e quindi le aziende si infileranno velocemente nella spirale perversa del “calo di fatturato”- aumento perdite – minore generazione di cassa – aumento necessità finanziarie – aumento debiti e conseguente aumento perdite con probabile aumento dei default.

Moltissime saranno le aziende che entreranno in situazione di grave crisi economico-finanziaria. Aziende di ogni dimensione, ma a soffrire di più probabilmente saranno le piccole aziende, che operano esclusivamente sul mercato nazionale.

Si dovranno trovare nuove soluzioni e si dovrà ricorrere a risorse esterne in grado di affrontare la situazione di crisi. Si dovranno generare nuovi modelli di impresa, mettere in rete le competenze, condividere le innovazioni, unire più società. I processi di merger&acquisition subiranno una spinta consistente, direi quasi disperata.

Sarà fondamentale ricorrere a specialisti di #turnaround, a società specializzate nella ristrutturazione di aziende in crisi. Il temporarymanagement nella sua impostazione classica potrà essere di grande aiuto. Sarà fondamentale affidarsi a manager che abbiano già gestito situazioni di grave crisi, che sappiano agire sulle leve dell’#impresa ma al tempo stesso siano in grado di infondere fiducia alle persone, tirando fuori da esse il meglio per il bene dell’impresa.
Manager che sappiano fare sistema con la rete dei fornitori partner, con i clienti, i professionisti, l’università, i centri di ricerca, le banche e sindacati.
Il compito che ci aspetta è immane. Le forze vanno unite. Noi di ContractManager possiamo fin da subito mettere a disposizione delle aziende italiane trent’anni di esperienza nel temporary e nel turnaround management.
Unitevi a noi. Creiamo una rete di sicurezza, una rete di manager per affrontare la situazione drammatica che si genererà a breve.

Restiamo uniti, mettiamo in campo i migliori talenti manageriali.

Angelo Vergani