I problemi di successione nascono perché non si è avuto il coraggio di dire NO all´ingresso dei propri figli nell´azienda di famiglia. Il semplice fatto di portare il tal cognome è garanzia di imprenditorialità, di successo e di continuità. Invece, aimé, purtroppo, non è cosi. E, i casi di aziende che sono andate a rotoli sono innumerevoli. Per non parlare delle aziende italiane che sono state vendute a prezzi di saldo ad aziende estere.
Gli attributi imprenditoriali fanno parte del patrimonio genetico:.ad un certo punto della propria vita si scopre di essere essere imprenditori.
L´imprenditore che abbia diagnosticato nel figlio doti imprenditoriali deve affrontare il problema della formazione manageriale. Il figlio dotato caratterialmente e preparato managerialmente sarà in grado di essere apprezzato dai manager e dai dipendenti tutti, avrà una elevata stima di sé e quindi riuscirà a tener testa al padre e a gestire i propri collaboratori con l´autorevolezza acquisita sul campo e non con il cognome. Ma purtroppo non è sempre così. Vediamo i casi che si presentano:
- figlio dotato caratterialmente come imprenditore e preparato managerialmente. E´ un problema di tempo e di rapporti interpersonali.. Sicuramente ci saranno dei conflitti, il padre avvertirà la perdita di potere e non si sentirà più utile all´azienda. Starà al figlio valorizzare il bagaglio conoscitivo del padre, trovandogli una collocazione adeguata.
- figlio dotato caratterialmente come imprenditore ma non preparato managerialmente. E´ il caso più complesso da gestire, perchè foriero di pericolose tensioni sia verso il padre imprenditore che verso i collaboratori. Da un lato il padre sa di non poter essere l’insegnante poichè non verrebbe ascoltato. Dall´altro lato il figlio si avventura nelle varie funzioni creando scompiglio tra i collaboratori che non lo stimano perchè non è preparato. C´è il rischio di “bruciare” il figlio e di sfasciare l´azienda.
In questo caso due sono le soluzioni: affiancare al figlio un manager che faccia da ponte tra le due generazioni; mandare il figlio fuori dall´azienda. - figlio non dotato caratterialmente come imprenditore e non preparato managerialment.. Può essere letale per l´azienda se l´imprenditore non se ne accorge in tempo e non corre ai ripari dando la guida a un manager esterno e facendo uscire il figlio dall´azienda.
Di solito costoro sono cresciuti con il modello vincente del padre sono entrati subito in azienda e non hanno maturato nè una loro autorevolezza, nè forti competenze verificate sul campo. Siamo di fronte a giovani-vecchi, imprenditori che non saranno portatori di un loro modello ma agiranno con un approccio non aggiornato ai tempi. - figlio non dotato caratterialmente come imprenditore ma preparato managerialmente. Teoricamente può sembrare il caso più semplice, in realtà è il più delicato e va affrontato con la dovuta cautela. Il figlio dell´imprenditore può giocare con profitto solo il ruolo manageriale e magari si potrà scoprire con il tempo il DNA dell´imprenditore. Se il figlio non accetta il confinamento al ruolo manageriale allora è consigliabile un allontanamento dall´azienda.
L’esito positivo del passaggio generazionale dipende comunque dalla concezione che l´imprenditore ha dell´impresa. Se egli la vede come sua esclusiva creatura e se stesso come unico depositario del know-how, per i figli non ci sono alternative se non quella di soccombere o di uscire.
Se invece l´imprenditore vede l´azienda come una istituzione che deve durare aldilà della sua vita, allora saprà essere freddo di fronte ad un problema così delicato e saprà trovare la soluzione che darà la continuità all´azienda. L´azienda non è un patrimonio statico, ma un processo dinamico. Se ben gestita il patrimonio cresce, se mal gestita il patrimono evapora in tempi brevissimi.