UN DIRIGENTE SU DIECI È A TEMPO

Corriere della Sera
Enzo Riboni
5 settembre
2014

In Italia aziende e dirigenti sono sempre stati diffidenti verso l’interim management, molto più indietro nel suo utilizzo (si viaggiava su una media del 3% di temporanei sul totale dei manager impiegati) di paesi come la Francia, la Germania, l’Olanda o La Gran Bretagna. Ora la tendenza sembra invertirsi, segnalando un aumento della flessibilità anche per i livelli professionali più alti.

“Il problema però- commenta Angelo Vergani, amministratore delegato della società di dirigenti a tempo Contract Manager- è che le aziende non hanno improvvisamente scoperto l’interim management, ma semplicemente che, a causa della crisi, stanno vivendo alla giornata e non se la sentono di fare investimenti a lungo termine. Così, se hanno in corso un progetto, preferiscono affidarlo a un manager a tempo.”

Del resto la stessa indagine Michael Page spegne l’entusiasmo sulle motivazioni dei manager che accettano lavori temporanei. “I candidati che noi inseriamo a tempo- spiega l’executive manager Roberto Ferrario-giudicano positivamente gli incarichi perchè permettono, anche in periodi di crisi, di mantenere un contatto con il mondo del lavoro.”

Enzo Riboni