NELLE RAPIDE DEL FIUME YUKON

Italia Oggi
Lorenzo Morelli
12 gennaio
2009

Il viaggio di alcuni manager in Canada

Due uomini in barca, anzi, in canoa canadese. L’esperienza outdoor è tanto più efficace quanto più si entra in contatto con la maestosità della natura che inevitabilmente evidenzia i limiti dell’uomo.

Nelle terre del Klondike, in Canada, dove i pionieri andavano a cercare oro e ricchezza, Angelo Vergani, amministratore delegato di Contract Manager, e il suo compagno di mille avventure, Lilli Di Francesco, hanno trovato qualcosa di più prezioso delle pepite: il sapore della sfida e il gusto della vittoria. Per dieci giorni hanno percorso oltre 735 chilometri, da Whitehorse a Dawson City, pagaiando per dici ore al giorno nelle acque gelide dello Yukon river, al confine con l’Alaska, che a luglio scorso aveva una temperatura tra i 5 e gli 8 gradi. Inseparabili compagni di viaggio linci, lupi e orsi grizzly noncuranti dei visitatori di passaggio perchè impegnati a cacciare salmoni. Che spesso hanno costituito la cena anche dei due viaggiatori.

“La formazione outdoor è un’esperienza unica”, spiega Vergani, in passato docente in Sda Bocconi, “da 30 anni sono appassionato di canoa, per questo posso organizzare un viaggio come l’ultimo in Canada. In queste esperienze si impara a controllare la paura, a pensare velocemente, ad aiutare gli altri. Prima del viaggio bisogna fare una preparazione fisica, ma soprattutto mentale. Devi avere organizzato tutto, ma non puoi pianificare nulla. Giorno per giorno affronti le difficoltà e superarle è il vero obiettivo dell’impresa. Da questi viaggi si torna cambiati, più ricchi nell’anima per i luoghi visitati e più forti nei confronti degli imprevisti della vita”.

Per raccontare alcuni dei suoi viaggi ha scritto un libro “Fuga nella gola” (vedere anche il sito www.inkayak.it).

Lorenzo Morelli