Innovation Manager: Perché è necessario

Qualche tempo fa la parola “innovazione” faceva pensare al settore dell’elettronica, alla tecnologia, all’automazione, a Internet. Oggi la competizione sul mercato ha portato il cambiamento a un livello talmente rapido che è divenuto un elemento essenziale per la sopravvivenza dell’azienda.

Più si va avanti più c’è necessità di ricucire lo strappo che si è prodotto a causa di concetti del tutto nuovo come:

  • Industria 4.0
  • Digital transformation
  • IOT (Internet Of Things)
  • Digital Disruption
  • Ridotto ciclo di vita del prodotto
  • Big Data
  • 5G
  • Cloud
  • Cybersec
  • AR/VR (realtà aumentata e virtual reality)
  • Robotica

E altro ancora. Bastano queste constatazioni per comprendere quanto sia cruciale il ruolo dell’Innovation Manager per le aziende italiane.
È un territorio ancora troppo poco esplorato dalle nostre imprese, specie le PMI, il gap culturale da colmare è ampio ma finalmente sembra che qualcosa, anche a livello normativo, si sia mosso. Vediamo perché qualsiasi impresa, piccola media o grande che sia, debba dedicare particolare attenzione all’innovazione, dotandosi di una figura ben delineata come l’Innovation Manager.

Indice

  • Chi è e cosa fa l’Innovation Manager
  • La caratteristica fondamentale che possiede il gestore dell’innovazione
  • Voucher per l’Innovation Manager

Chi è e che cosa fa l’Innovation Manager

Se dovessimo raccontare la storia economica degli ultimi dieci anni, si potrebbe parlare di un thriller fatto di continui colpi di scena. Il grande protagonista è l’avanzamento tecnologico proveniente dall’informatizzazione che oggi chiamiamo “digitalizzazione”.

Le caratteristiche dei prodotti e servizi che sono lanciati oggi sul mercato tendono a riprogrammare le abitudini e gli stili di vita delle persone. La conseguenza è che le tecnologie innovative sono continuamente superate, si potrebbe dire che il business model deve potersi adattare sistematicamente a questa nuova condizione e lo fa tramite una figura innovatrice dei modelli di business.

Tutto ciò non riguarda minimamente la necessità di stare al passo con i tempi ma è l’attuale orientamento del mercato che esige un costante sviluppo culturale attraverso la diffusione del pensiero innovativo.

Il regista dell’innovazione è responsabile della revisione dell’organizzazione in maniera sistematica, è un contaminatore che porta in azienda una nuova visione e si preoccupa di renderla efficace e redditizia.

L’elenco, sopra riportato, dei nuovi strumenti tecnologici che sono intervenuti nel mercato, deve appartenere alle conoscenze dell’Innovation Manager, ma non basta. Oltre alla capacità di familiarizzare con l’innovazione, serve la capacità maieutica di coinvolgere le persone delle varie funzioni aziendali in modo da generare consapevolezza e disponibilità verso il cambiamento.

L’imprenditore sa che l’innovazione può avere costi importanti e rischi di insuccesso rilevanti, la competizione richiede però di non poterne fare a meno: come si risolve questo dilemma? La risposta sta nel selezionare la risorsa migliore, capace di minimizzare i costi nascosti che sono in qualche modo prevedibili.

L’Innovation Manager, oltre alle competenze e conoscenze di cui abbiamo parlato fino ad ora, deve essere in grado di riconoscere quali siano le innovazioni strategicamente più in linea con il sentiero di sviluppo della propria azienda.

Detta così sembra quasi debba possedere la sfera di cristallo, è necessario quindi approfondire. La competenza tecnica e tecnologica è fuor di dubbio, sappiamo però che è molto difficile che una sola persona conosca in maniera approfondita tutte le tematiche che girano attorno al mondo della digitalizzazione, pensiamo agli impatti organizzativi, alle tecnologie emergenti, ai nuovi modi di lavorare in ambienti in grado di generare il pensiero creativo.

Serve multidisciplinarietà e capacità previsionale che derivano dall’esperienza acquisita e dalla competenza di fare scouting tecnologico.

C’è una persona capace di tutto ciò all’interno dell’azienda? È difficile, poiché sarebbe già emersa, viste le doti di leadership necessarie a raccordare i vari ambiti organizzativi. Più normalmente questa figura proviene dall’esterno, e magari ha avuto esperienze ripetute in più ambiti.

Una grande novità può permettere alle aziende italiane di colmare il gap in tempi brevi e a costi più che accettabili, vediamo di cosa si tratta.

Voucher per l’Innovation Manager

Le aziende possono seguire diverse strade per arrivare a orientare la propria azione verso l’innovazione, un esempio pratico ce lo forniscono le grandi multinazionali che hanno ingegnerizzato il processo innovativo.

Storicamente Google è stata la prima a costruire il proprio business model sull’innovazione. Nel 2004 Larry Page e Sergey Brin (fondatori di Big G), hanno inventato la famosa quota 20% del tempo lavorativo dedicata esclusivamente a fare innovazione. I dipendenti sono invogliati al dedicarsi al nuovo, non solo fornendo buone intuizioni, ma dimostrando che queste possono avere un buon impatto economico per l’azienda. Da quest’atteggiamento sono nati gmail, Google Talks, AdSense e altro ancora.

Le PMI italiane non hanno questa possibilità ed è difficile persino trovare tra i propri collaboratori quella persona capace di possedere le abilità di cui abbiamo fin qui detto. La manovra economica del 2019 ha fornito lo strumento ideale e si chiama “Voucher per l’Innovation Manager”.

Si tratta di un contributo a fondo perduto a partire da 25.000 € che può arrivare fino a 80.000 €, leggasi il testo di legge.
In particolare, il comma 21 dell’articolo 19 del Disegno di Bilancio, può fornire le specifiche necessarie.

Il collegamento con il Temporary Management è quindi possibile anche e soprattutto per le PMI, usufruendo di un indubbio vantaggio economico. L’Innovation Manager è quindi un temporary manager particolarmente capace di portare l’innovazione in azienda, rivedendo l’intero processo organizzativo, forte delle esperienze di successo, realizzate in diversi settori.

Conclusioni

Rincorrere il futuro non è il giusto modo per rimanere ben saldi sul mercato, oggi la risposta deve essere più strutturale e ha bisogno di persone dalle capacità comprovate. Il voucher per avere un Innovation Manager in azienda è un’opportunità da sfruttare.

Redazione Contract Manager