storia del temporary management

Dall’Olanda degli anni ’70 alla fusione italiana del 2025: la straordinaria evoluzione di una professione nata per rispondere alle crisi e diventata pilastro strategico dell’economia moderna.

Prologo: Il Mondo che Cambia

Immaginate l’Europa dei primi anni Settanta. Il boom economico del dopoguerra sta per spegnersi. Nel 1973 la crisi petrolifera scuote le fondamenta dell’Occidente: le aziende si trovano improvvisamente a dover fronteggiare un mondo nuovo, instabile, imprevedibile. I costi dell’energia quadruplicano. Le certezze crollano.

In questo scenario di incertezza nasce un’intuizione rivoluzionaria: e se le aziende potessero avere accesso a competenze manageriali di alto livello quando servono, senza vincoli permanenti? E se i manager più esperti potessero dedicarsi a risolvere sfide complesse, spostandosi da un’azienda all’altra come chirurghi chiamati per operazioni critiche?

È ciò che sta per accadere in un piccolo paese europeo, famoso per i mulini a vento, i tulipani e… un mercato del lavoro rigidissimo.

La Nascita: Olanda 1973 – La Rivoluzione Silenziosa

Il Problema Olandese

L’Olanda degli anni ’70 rappresenta il paradosso europeo: un’economia dinamica ingabbiata da regole del lavoro ferree. Licenziare un dipendente permanente richiede mesi, talvolta anni. I periodi di preavviso sono lunghissimi. Le aziende pagano costi esorbitanti per terminare rapporti di lavoro. Il risultato? Imprese paralizzate, incapaci di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato.

È in questo contesto che la società di consulenza Boer & Croon trova la soluzione. Non si tratta di una grande multinazionale, ma di una boutique di strategia che lavora con grandi aziende olandesi. E ha un problema ricorrente: prepara brillanti piani strategici che poi… rimangono nei cassetti. I clienti non hanno le persone giuste per implementarli.

L’Intuizione è Rivoluzionaria

1973: Boer & Croon lancia il primo servizio di “Interim Management” al mondo. L’idea è semplice ma dirompente: fornire manager esperti “ad interim” – temporaneamente – per implementare le raccomandazioni strategiche. Non consulenti che consigliano, ma manager operativi che entrano in azienda, prendono decisioni, guidano team, consegnano risultati. E poi se ne vanno.

Il successo è immediato. Le aziende olandesi scoprono di poter avere competenze di altissimo livello senza vincoli permanenti. I manager scoprono una nuova libertà professionale, la possibilità di lavorare su progetti diversi, di fare la differenza in contesti sempre nuovi.

L’interim management non è nato per sostituire le agenzie di lavoro temporaneo (quelle esistevano già). È nato per portare il concetto di flessibilità ai vertici aziendali, dove nessuno aveva osato pensarlo possibile.

L’Espansione: Europa 1982-1989 – I Pionieri

Regno Unito 1982: La Rivoluzione Thatcher

Sono passati nove anni dalla nascita olandese. Nel frattempo Margaret Thatcher ha preso il potere nel Regno Unito (1979) e sta trasformando radicalmente l’economia britannica. Privatizzazioni massive. Ristrutturazioni aziendali. Il “de-layering” – l’eliminazione di interi livelli gerarchici – diventa la norma.

In questo contesto turbolento, Charles Russam ha un’intuizione. Dopo aver lasciato Beefeater Steakhouses (parte del gruppo Whitbread) dove era il numero due, inizia a fare consulenza come accountant temporaneo. E capisce: c’è mercato per questo servizio, ma al top del mercato.

1982: Nasce Russam, la prima società di interim management del Regno Unito. Lo stesso Russam, anni dopo, dirà modestamente: “To say that Charles Russam invented Interim Management is a temptation – which will be avoided as we are modest people – but that is the way we feel about it!”

Il modello britannico si differenzia da quello olandese: più focalizzato su crisi e ristrutturazioni, meno su implementazione strategica. Il mercato UK diventerà nei decenni successivi uno dei più maturi al mondo, con migliaia di professionisti e un ecosistema articolato di provider.

Italia 1987: L’Arrivo dei Pionieri

Mentre il Regno Unito affronta le conseguenze della rivoluzione thatcheriana, in Italia sta accadendo qualcosa di straordinario. Il paese attraversa gli ultimi anni del boom economico degli anni ’80. Milano è la capitale della finanza. Le aziende crescono, si internazionalizzano, affrontano sfide di complessità crescente.

1987: nasce TIM Management, la prima società italiana di temporary management. Solo 14 anni dopo l’Olanda, appena 5 dopo il Regno Unito. L’Italia si posiziona tra i pionieri europei del settore.

Non è un caso. Lo stesso anno, Boer & Croon firma un accordo strategico con Egon Zehnder International e il fondo Euroventures per creare “EIM – Executive Interim Management”, con l’obiettivo di espandere il servizio nel mondo attraverso la rete internazionale di Egon Zehnder. L’interim management diventa un fenomeno globale.

1989: nasce Contract Manager, la seconda società italiana. Due società in due anni. L’Italia non sta solo importando un modello straniero – sta costruendo una propria tradizione, un proprio ecosistema professionale.

Ciò che rende straordinaria la storia italiana è la continuità: mentre in altri paesi le prime società spariranno o verranno assorbite, TIM Management e Contract Manager sono ancora operative dopo 35+ anni, testimoni viventi dell’intera evoluzione del settore. Ma la storia italiano porta ad n colpo di scena che vedremo fra poco.

Gli Anni ’90: L’Esplosione Globale

Germania: La Riunificazione e la Rinascita

1989: cade il Muro di Berlino. La Germania si riunifica e si trova di fronte a una sfida titanica: trasformare l’economia pianificata della DDR in un’economia di mercato. Migliaia di aziende statali devono essere ristrutturate, privatizzate, rilanciate.

Il temporary management trova il suo terreno perfetto. L’agenzia tedesca per le privatizzazioni crea una domanda enorme di interim manager per gestire la ristrutturazione delle ex-aziende statali nella Germania Est. Manager esperti si spostano in massa verso est, portando competenze, esperienza, know-how di mercato.

Il mercato tedesco esplode negli anni ’90, alimentato dalla riunificazione, dalla recessione economica, e dalle sfide della “New Economy”. Nasce la DDIM (Associazione Tedesca Interim Management) che diventerà uno dei player più importanti del settore a livello europeo.

Il Resto d’Europa e del Mondo

Gli anni ’90 vedono l’interim management diffondersi in tutta Europa:

  • Francia: il “management de transition” si sviluppa con caratteristiche proprie, più focalizzato su progetti di trasformazione
  • Spagna, Belgio, Austria: mercati emergenti con crescita costante
  • Stati Uniti: nel 1988 nasce la TMA (Turnaround Management Association) che formalizza il settore americano, più focalizzato su crisi e turnaround che su interim management puro

2001 segna un momento simbolico: nasce l’IIM (Institute of Interim Management) nel Regno Unito, che formalizza gli standard professionali. L’interim management non è più un’intuizione olandese – è una professione globale riconosciuta.

Oggi: Una Professione Matura

Cosa è Cambiato

Cinquant’anni dopo quella prima intuizione olandese, il temporary management è irriconoscibile:

  • Volume: da nicchia sperimentale a mercato miliardario. Contract Manager ha a disposizione 50.000 interim manager
  • Settori: da emergency/crisi a tutte le funzioni aziendali – digital transformation, ESG, cybersecurity, innovazione
  • Percezione: da “ultima risorsa” a scelta strategica per aziende sane che vogliono competenze specialistiche
  • Professionalità: certificazioni (CTP, DDIM), associazioni internazionali (INIMA), standard etici condivisi
  • Tecnologia: piattaforme digitali, matching algorithm, remote interim management

Cosa non è Cambiato

Ma il cuore del temporary management è rimasto identico:

  • Il bisogno fondamentale: le aziende hanno sempre più bisogno di competenze specialistiche, esperienza senior, capacità di esecuzione rapida
  • La proposta di valore: un manager entra, risolve il problema, e lascia l’azienda più forte. Non consulenza teorica, ma implementazione pratica
  • L’indipendenza: il Temporary Manager non ha interessi politici interni, può dire la verità, prendere decisioni difficili
  • La velocità: giorni per trovare il profilo giusto, non mesi. Impatto immediato, non curva di apprendimento infinita

Se Boer & Croon nel 1973 rispondeva alla rigidità del mercato del lavoro olandese, oggi il temporary management risponde alla complessità accelerata del business moderno: trasformazione digitale, ESG, cybersecurity, guerra per i talenti, cambiamenti regolatori continui.

Il perché è cambiato. Il come rimane lo stesso.

L’Italia 2025: La Fusione Storica

Ed eccoci al presente, il colpo di scena. All’inizio del 2025 accade qualcosa di straordinario nel panorama italiano: TIM Management e Contract Manager annunciano la loro fusione.

Non è una semplice operazione di M&A. È l’unione di due storie parallele che hanno attraversato 35+ anni di economia italiana:

  • Hanno visto la Milano da bere degli anni ’80
  • Hanno gestito le crisi degli anni ’90 (Tangentopoli, svalutazione della lira)
  • Hanno accompagnato la trasformazione digitale degli anni 2000
  • Hanno attraversato la crisi finanziaria 2008, la crisi del debito sovrano 2011
  • Hanno navigato la pandemia COVID-19

Due società che sono memoria vivente del temporary management italiano. Due team che hanno gestito migliaia di incarichi, formato generazioni di manager, costruito relazioni con centinaia di aziende.

La fusione unisce queste storie. Crea un player più forte, con competenze complementari, con una presenza capillare, con la credibilità di chi c’era prima che il temporary management diventasse mainstream.

È il simbolo perfetto di come il settore sta evolvendo: dalla frammentazione al consolidamento, dalla competizione alla collaborazione, dalla nicchia alla leadership.

Epilogo: Il Futuro è già qui

Da quel lontano 1973 in Olanda, il temporary management ha fatto una strada straordinaria. Nato per risolvere la rigidità del mercato del lavoro, è diventato strumento strategico per affrontare la complessità. Nato in Europa, si è diffuso nel mondo. Nato per le crisi, oggi serve anche – e soprattutto – aziende in crescita.

L’Italia, entrata presto nella storia con TIM Management e Contract Manager nel 1987-1989, scrive oggi un nuovo capitolo con la loro fusione. Non è la fine di un’epoca – è l’inizio di una nuova.

Perché il temporary management non è mai stato solo una soluzione tattica. È sempre stato, fin da quella prima intuizione di Boer & Croon, una visione diversa del lavoro manageriale: meno gerarchie, più merito. Meno politica, più risultati. Meno permanenza, più impatto.

Cinquant’anni dopo, quella visione non è più rivoluzionaria. È semplicemente il futuro che è già qui.


Note e Fonti

Questo articolo è basato su fonti documentate:

  • Wikipedia – Interim Management (dati storici verificati)
  • INIMA (International Network of Interim Manager Associations) – storia UK
  • IIM UK (Institute of Interim Management) – timeline britannica
  • Russam official history (russam.co.uk) – fondazione 1982
  • FNMT (Fédération Nationale du Management de Transition) – mercato francese
  • DDIM (Dachgesellschaft Deutsches Interim Management) – Germania
  • TMA (Turnaround Management Association) – storia USA dal 1988

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