I Temporary manager

Corriere della Sera
Enzo Riboni
13 Novembre
2018

Il manager “in affitto”, più propriamente per gli addetti ai lavori il Temporary o Interim manager, quello che arriva in azienda e risolve una situazione critica e poi saluta e se ne va, è un ruolo che ha debuttato quasi trent’anni fa in Italia. Nel 1989, infatti, con la nascita di Contract Manager è nato anche da noi un mercato che già esisteva all’estero. Ora quella stessa società ha deciso di scattare una fotografia della situazione attuale intervistando un campione rappresentativo di presidenti, ceo e direttori generali delle aziende italiane. Il risultato è confortante per il settore: l’89% dice di conoscere l’attività di temporary management e il 65% di loro l’ha utilizzato. Il lavoro del Tm, poi, non è un mordi e fuggi: nel 44% dei casi dura da uno a due anni, con un 18% che supera i 24 mesi. Hanno gestito soprattutto (45%) le ristrutturazioni aziendali a seguito di una crisi, tallonate dagli interventi di sviluppo commerciale e apertura di nuovi mercati esteri (41%). “Va però precisato- commenta il presidente di Contract Manager Angelo Vergani- che la nostra attività non ha nulla a che fare con l’head hunting, perché quella del Tm è una figura nata per gestire i cambiamenti o gestire i vuoti. Non a caso il 77% dei Tm lascia l’azienda al termine del lavoro e solo il 16% viene inserito stabilmente nell’impresa dove ha svolto l’intervento”.