share deal

Si parla di share deal quando l’acquirente compra le quote, tutte o anche una quota di maggioranza, della società target diventandone proprietario. Il deal riguarda l’intera struttura giuridica dell’impresa, compresi tutti i suoi beni, contratti e obbligazioni. Nel caso si intenda acquistare soltanto alcune delle attività imprenditoriali, come, ad esempio, diritti di proprietà industriale o rapporti contrattuali, si tratterebbe di un asset deal. Mentre, nell’ambito di uno share deal, i soci stanno cedendo le loro partecipazioni, in un’operazione di asset deal è la società stess che vende i propri beni.

Anatomia dello Share Deal: caratteristiche e meccanismi operativi

Quando un investitore sceglie questa strada, ottiene il controllo dell’intera entità giuridica, subentrando in tutti i rapporti contrattuali esistenti. La differenza principale rispetto all’asset deal sta proprio qui: non si acquistano singoli beni selezionati, ma l’intera società con tutto ciò che comporta.

I vantaggi di questa modalità includono la continuità operativa dell’azienda, il mantenimento automatico di licenze e autorizzazioni, e la semplificazione delle procedure di trasferimento. Non occorre rinegoziare i contratti con fornitori o clienti, poiché questi rimangono in capo alla stessa entità giuridica.

D’altra parte, lo share deal comporta l’assunzione di tutte le passività dell’azienda, incluse quelle potenziali o non ancora emerse. Per questo motivo, la fase di due diligence diventa fondamentale: un’analisi approfondita delle condizioni finanziarie, legali e operative dell’azienda target è indispensabile per valutare correttamente i rischi dell’operazione.
Il trattamento fiscale dello share deal varia in base alle normative locali, ma generalmente offre vantaggi significativi rispetto all’asset deal, soprattutto in termini di imposte di registro e altre tasse di trasferimento.

Le fasi critiche dello Share Deal: dalla valutazione all’integrazione

Lo sviluppo di uno share deal segue un percorso strutturato che richiede attenzione a dettagli specifici in ogni tappa. La fase preliminare prevede l’analisi strategica dell’acquisizione per valutare la coerenza con gli obiettivi aziendali dell’acquirente.
La valutazione aziendale costituisce il passaggio successivo e determina il prezzo di acquisto delle quote. Questa analisi può combinare metodi finanziari diversi: dall’attualizzazione dei flussi di cassa ai multipli di mercato, fino alla valutazione del patrimonio netto rettificato. La precisione di questa valutazione influenza direttamente il successo economico dell’intera operazione.

La due diligence rappresenta probabilmente il momento più delicato dell’intero processo. Comprende verifiche approfondite sugli aspetti legali, fiscali, finanziari e operativi dell’azienda target.
La fase negoziale necessità di competenze specifiche per strutturare accordi che tutelino l’acquirente da rischi futuri. Le clausole di garanzia, gli earn-out e i meccanismi di aggiustamento del prezzo devono essere calibrati con precisione per proteggere entrambe le parti coinvolte nell’operazione.

Il closing completa formalmente il trasferimento delle quote, ma apre la fase più complessa: l’integrazione post-acquisizione.

Perché un Temporary Management nelle operazioni di Share Deal

Durante il percorso dello share deal la presenza di un Interim Manager (o Temporary Manager) con esperienza nel settore può aiutare a valutare in maniera imparziale ed informata il vero potenziale dell’operazione. Ma l’introduzione di figure manageriali temporanee può determinare significativi incrementi di valore in ogni fase dell’operazione. Il Temporary Manager apporta una prospettiva esterna e oggettiva, fondamentale per valutare correttamente le opportunità e i rischi dell’acquisizione e per identificare le criticità che potrebbero sfuggire al management interno.

Nella fase pre-acquisizione, un Temporary Manager esperto in operazioni di M&A può guidare il processo di due diligence con metodologie collaudate. La sua esperienza in molteplici settori gli consente di riconoscere pattern ricorrenti e segnali d’allarme nei bilanci o nelle strutture organizzative dell’azienda target. Questa capacità di lettura approfondita si traduce in valutazioni più accurate e nella definizione di condizioni contrattuali maggiormente tutelanti. Un Temporary Manager specializzato è in grado di coordinare team multidisciplinari con l’obiettivo di identificare le potenziali criticità nascoste nei bilanci o nei contratti in essere.

Durante la negoziazione, l’Interim Manager contribuisce a definire strategie negoziali efficaci basate su benchmark di mercato e precedenti operazioni analoghe. La sua presenza nel team negoziale rafforza la posizione dell’acquirente, portando competenze specialistiche e capacità relazionali sviluppate in contesti diversificati.
Nel periodo post-acquisizione, l’Interim Manager assume un ruolo centrale nel processo di integrazione, fase in cui statisticamente è più facile riscontrare il fallimento delle operazioni di M&A, grazie alla sua abilità di mediare tra culture aziendali diverse, implementare sistemi di governance transitori e mantenere la continuità operativa. È qui che un manager a tempo può fare una grande differenza, orchestrando il processo di armonizzazione delle culture aziendali e dei sistemi operativi.

Massimizzare il valore nello Share Deal

L’esperienza dimostra che l’intervento di un Temporary Manager in un’operazione di share deal genera benefici quantificabili. La sua azione si sviluppa su livelli distinti, ciascuno con impatti diretti sul valore finale dell’acquisizione. Il primo ambito riguarda l’accelerazione dei processi decisionali: il Temporary Manager è concentrato esclusivamente sul progetto di acquisizione e può dedicare tutte le sue energie all’operazione senza le distrazioni della gestione ordinaria.

L’identificazione precoce di sinergie rappresenta un secondo elemento distintivo. Grazie all’esperienza in contesti diversificati, il Temporary Manager riconosce rapidamente le complementarità tra acquirente e target, individuando opportunità di integrazione che potrebbero non essere immediatamente evidenti. Questa capacità si traduce in piani di integrazione più efficaci e tempestivi.
La gestione del rischio costituisce il terzo ambito di intervento. Durante la due diligence, il Manager a tempo applica metodologie strutturate per quantificare e mitigare i potenziali rischi dell’operazione. Questa analisi sistematica riduce le probabilità di sopravvalutazione dell’azienda target e migliora i termini della negoziazione. La valutazione obiettiva delle passività potenziali permette di inserire nel contratto clausole di garanzia adeguate.

Nel periodo post-acquisizione, il Temporay Manager guida l’implementazione del piano di integrazione, monitorando costantemente i risultati rispetto agli obiettivi prefissati. Il suo intervento temporaneo garantisce focus e rapidità nell’affrontare le inevitabili complessità del processo integrativo, minimizzando le disruzioni operative e preservando il valore dell’investimento.

I fattori critici di successo

Lo share deal costituisce un’operazione complessa che richiede un approccio metodico per realizzare pienamente il suo potenziale valore. L’esperienza sul campo evidenzia alcuni fattori determinanti per il successo, tra questi ultimi la qualità della due diligence rappresenta l’elemento primario: ogni aspetto dell’azienda target deve essere analizzato con rigore, dalla solidità finanziaria alla struttura contrattuale, fino ai rischi ambientali e reputazionali. La profondità di questa analisi impatta direttamente sulla valutazione e sulle garanzie contrattuali.

La strutturazione dell’operazione definisce il secondo elemento strategico: lo share deal offre una grande flessibilità nel disegno dell’architettura contrattuale. I meccanismi di aggiustamento del prezzo, le clausole di earn-out e le garanzie del venditore devono riflettere il profilo di rischio specifico dell’acquisizione.

Il piano di integrazione definisce il terzo fattore critico. A differenza dell’asset deal, lo share deal comporta l’acquisizione dell’intera organizzazione, con la sua cultura e i suoi processi. La pianificazione dettagliata dell’integrazione, idealmente avviata prima del closing, permette di preservare gli asset intangibili dell’azienda target durante la transizione proprietaria.

Lo share deal, quando gestito con competenze specialistiche e metodologie appropriate, offre opportunità uniche di creazione di valore. L’apporto temporaneo di manager esperti in questa tipologia di operazioni garantisce risultati superiori, mantenendo il focus sull’obiettivo finale: trasformare l’acquisizione in vantaggio competitivo duraturo.

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