Come diventare temporary manager

Lo stimolo parte dalla motivazione di misurarsi periodicamente con situazioni che richiedono l’energia necessaria a promuovere il cambiamento.

Quali sono i vantaggi di una vita da temporary manager e quali invece gli aspetti meno concilianti di una carriera costellata di sfide e cambiamento continuo? A questa domanda ci preme rispondere con più di una semplice lista attitudinale nella quale una persona può rispecchiarsi.

Questo aspetto è cruciale sia per l’aspirante temporary manager che per l’azienda che ha la necessità di risolvere un suo particolare problema. Si può dire che parte della soluzione del problema stia proprio nell’approccio propositivo del manager temporaneo.

Indice – Tavola dei contenuti:

·     Quali vantaggi ha il temporary manager?

·     Quali sono le abilità richieste ad un manager temporaneo?

·     Quali sono gli svantaggi che deve affrontare il temporary manager?

·     Conclusioni finali

Quali vantaggi ha il temporary manager?

Le attitudini contano molto in questo genere di attività. Il cambiamento è una forte motivazione poiché è un’esperienza ricca e varia. Il gusto della sfida viene appagato di volta in volta. Nelle aziende dove si svolge l’incarico non si ha né un passato né un futuro, ciò comporta come conseguenza la massima concentrazione possibile solo sul progetto affidato.

Gli aspetti economici sono intuibili e permettono la gestione del proprio tempo in maniera più ottimizzata rispetto a coloro che hanno un lavoro a tempo indeterminato.

Il controllo degli aspetti legati alla vita lavorativa è maggiore così come lo è il livello di soddisfazione. Lo stile di vita è più flessibile e ciò porta a curare altri progetti personali nei quali un permanent manager non può calarsi.

Molti manager hanno questa predisposizione, pur non sapendolo. Il loro lavoro cambia ogni due o tre anni proprio perché avvertono un bisogno impellente di cambiare azienda o mansione, per non entrare nella fase lavorativa in cui la routine diventa noia.

Quali sono le abilità richieste a un manager temporaneo?

Affrontare nuove sfide di continuo non è per tutti, come abbiamo visto occorre avere una propensione al cambiamento che si manifesta nella flessibilità e nello spirito di adattamento. Questa condizione non può essere semplicemente appresa, ma deriva dal proprio carattere.

Vediamo le caratteristiche salienti che deve avere un buon temporary manager.

  • Il lavoro sotto pressione è una costante, cambiano le condizioni e le persone di riferimento. Ciò che contano sono i risultati che verranno
    richiesti di continuo. L’abilità richiesta è quindi la cultura del risultato.
  • La capacità di comunicazione fa parte del gioco. Saper fornire indicazioni specifiche e chiare contribuisce al raggiungimento
    dell’obiettivo. Questa capacità va declinata in diverse realtà, per cui dovrà di volta in volta essere adattata.
  • L’indipendenza è un’altra caratteristica importante. La posizione di neutralità deriva dalla necessità di astrarsi da meccanismi e
    rapporti interni all’azienda. Ciò è utile in particolar modo quando occorre prendere delle decisioni impopolari.
  • Pratico e realistico fino a sembrare scettico e schietto. La sua attitudine per ciò che funziona lo porta a escludere
    rapidamente le scelte inefficienti.
  • Lavora con un livello di autonomia molto elevato. Una delle motivazioni più importanti che lo porta verso questa professione è la
    necessità di affermarsi. Agisce come se fosse un imprenditore e per questo motivo non subisce il rapporto in dipendenza dal committente. Si
    potrebbe sintetizzare questa caratteristica con il termine spirito libero.
  • È rapido: il manager temporaneo lavora per rendersi inutile nel più breve tempo possibile. Sembra un assurdo ma parte da due condizioni
    concordanti. Da una parte c’è un progetto ben identificato, con obiettivi e tempi stretti per raggiungerli; dall’altra il temporary manager è
    consapevole che prima finisce, prima arriva il momento di godere del tempo libero, oppure di assumere un altro remunerativo incarico.

Quali sono gli svantaggi che deve affrontare il temporary manager?

Sarebbe riduttivo parlare solo dei vantaggi di essere un temporary manager, esistono anche dei lati negativi. Vediamo quelli più salienti in questa breve analisi per punti:

  • Il fattore tempo: se da una parte la propensione caratteriale gradisce nuove sfide che si susseguono una dopo l’altra,
    dall’altra c’è la necessità di svolgere incarichi che hanno un input di tempo anch’esso variabile. Si va da pochi mesi fino a 3
    anni;
  • L’isolamento: è una condizione facile da avvertire quando ci si deve inserire in un nuovo contesto lavorativo;
  • Il momento in cui vorresti lavorare potrebbe non corrispondere ai progetti disponibili in quel momento. Per definizione il temporary manager
    si rende disponibile in pochi giorni per assumere un incarico. La sua disponibilità fa parte dell’incarico e talvolta potrebbe significare
    adeguare la propria vita privata;
  • Occorre saper prendere le giuste decisioni anche se queste possono ripercuotersi nei rapporti con i dipendenti.

Conclusioni finali

In questi anni molti manager, causa la crisi economica, sono fuoriusciti da aziende di medie e grandi dimensioni con un bagaglio professionale importante. La ricollocazione nel mercato del lavoro non è molto agevole per un profilo di manager senior con un’esperienza più che ventennale.Molti di questi manager hanno potuto trovare uno sbocco professionale ancor più soddisfacente delle loro precedenti esperienze come manager a tempo indeterminato. La stessa crisi che ha causato un’impennata nella mobilità dei dirigenti di azienda, ha causato anche la necessità di rispondere in maniera efficace e veloce a situazioni variegate che vanno dalla crisi aziendale, alla copertura di ruoli lasciati vaganti con un livello di competenze di tipo specialistico, oppure all’esplosione di nuovi progetti per entrare in nuovi mercati internazionali.Domanda e offerta si sono autoalimentate e hanno reso in poco tempo molto efficace il servizio del temporary management. Ora è molto chiaro quale sia l’approccio che deve avere un aspirante manager temporaneo a questo tipo di carriera.Non basta avere spirito di sacrificio e voglia di emergere, serve un talento più particolare, la curiosità unita alla capacità di analisi rapida, tipico di chi possiede un forte spirito critico.

Angelo Vergani