Come incentivare le persone a innovare? Non punendo chi sbaglia

In questa pillola manageriale proveremo a sintetizzare un’altra idea derivante dal Forum Autunno 2022 di Contract Manager – Incontriamo l’eccellenza del Management in Italia, sul tema “Un autentico spirito di impresa: il caso Dallara”.
Il quinto spunto tratto dalla relazione di Andrea Pontremoli, CEO e General Manager di Dallara S.p.A., riguarda la caratterizzazione in azienda del concetto di innovazione.

Differenza tra invenzione e innovazione

Partiamo dalle definizioni:

  • L’Invenzione è scoprire qualcosa che non so.
  • L’Innovazione è rendere disponibile a tutti quanto è già stato scoperto: è un fenomeno sociale.

Quindi, l’invenzione è qualcosa che riguarda poche persone, in genere frutto di grandissimi investimenti, mentre l’innovazione è riuscire a portare sul mercato prima degli altri qualcosa che sostanzialmente è già disponibile come idea, ma non come prodotto applicato.

La definizione di Pontremoli sul concetto di innovazione è stata lapidaria: se riusciamo a dire “solo io” siamo innovativi, se diciamo “anch’io” non lo siamo.

Inoltre, non basta portare per primi il prodotto sul mercato perché l’innovazione deve essere “manutenuta” nel tempo, con un’attitudine costante nel rendere semplici per quante più persone possibili delle cose complesse. È chiaro che, al di là delle opportune protezioni brevettuali, l’innovazione è un processo in divenire che presta il fianco a una continua “emulazione” da parte dei competitori.

Quindi, l’altro parametro caratteristico dell’innovazione è la velocità nel portare sempre nuove soluzioni sul mercato, il “time to market” delle idee applicate. Ancora una volta questa velocità deve diventare il mind-set dell’azienda e il vero soft-skill distribuito.

Per non disperdere capacità e risorse è fondamentale la definizione preliminare e condivisa del modello di business della nostra azienda (che cosa fa e dove vuole competere). Solo dopo questo chiarimento strategico possiamo indirizzare i nostri sforzi nel “plasmare” le risorse dell’azienda verso il raggiungimento degli obiettivi.

Creare un contesto favorevole all’innovazione

Se vogliamo caratterizzarci come un’azienda innovativa dobbiamo coinvolgere tutte le risorse che abbiamo a disposizione spingendole ad osare, dobbiamo formare delle persone innovative. Infatti, la capacità innovativa non deriva solo dalla genialità delle risorse a disposizione, ma dal contesto in cui queste risorse sono abituate a lavorare. Deve essere continuamente stimolata la curiosità delle persone, vera attitudine aziendale prima ancora che personale.

Sorge spontanea una domanda pratica: come si può incentivare questa attitudine?

La risposta è: sbagliando.

Infatti, l’innovazione diffusa nasce dalla capacità di provare cose nuove, mettendo in conto che ci sarà sempre un margine significativo di errore insito nelle nuove idee. Il compito del manager/imprenditore è evitare la demonizzazione delle esperienze negative, elaborando una cultura dell’errore da contrappore a una cultura del colpevole. Gli errori devono avere un loro posto nell’agenda di ciascuno di noi, soprattutto se crediamo che la differenza competitiva della nostra azienda sia fondata sulla innovazione continua dei nostri prodotti.

L’errore non deve essere utilizzato per una critica o, peggio ancora, per un’emarginazione del proponente, ma deve essere la base per un apprendimento organizzativo dell’intera azienda.

Compatibilità economica dell’Azienda innovativa

Chiunque voglia promuovere questo tipo di approccio in azienda deve comunque fare i conti con la sua compatibilità economica. Dare la possibilità di sbagliare incentivando la propensione all’errore nello sviluppo di idee innovative non deve mettere a repentaglio la sostenibilità dell’azienda nel tempo.

Come sempre bisogna organizzarsi e stare al passo dei tempi.

Ci possono essere scelte organizzative che circoscrivono l’entità economica della sperimentazione (definizione/budget R&D), si può spingere con l’analisi di potenziali start-up presenti sul mercato nei settori di nostro interesse per sviluppare idee out-of-box, si possono utilizzare tecnologie di simulazione per ridurre i costi e i tempi dell’innovazione (digital twin).

Come sempre, non esistono risposte semplici a problemi complessi, ma è proprio nell’originalità e varietà di queste risposte che dobbiamo trovare i vantaggi competitivi per la nostra azienda.

C’è, infine, un ultimo aspetto da considerare attentamente: l’Azienda innovativa vive nel suo territorio di riferimento e deve promuovere il suo approccio a quanto gli sta intorno, in primis il mondo della scuola. Solo trasmettendo questi messaggi ai ragazzi di oggi potrà trovare le persone innovative di domani.

Michele Vitiello
Senior Manager
Contract Manager s.r.l.