Digitalizzazione e Trasformazione digitale
Dire che la sfida dell’impresa è la “digitalizzazione” è poco esaustivo. Se ancoriamo lo scopo dell’impresa al solo aspetto di efficientamento organizzativo finalizzato a fare le cose meglio per ottenere maggiori profitti, tralasciamo il ruolo importante che l’impresa ha nella società.
Lo stato di salute dell’impresa si misura sì su KPI economici e finanziari, ma anche sulla sua capacità di impattare sulla società, sulla sua sostenibilità ambientale e sul sapersi incentivare, stimolare e predire il cambiamento in maniera tempestiva.
La vera sfida per l’impresa oggi è sapersi amalgamare in un contesto sempre in evoluzione, nel quale le relazioni di mercato, i modelli di consumo e le interazioni con l’ambiente circostante si ridisegnano sempre.
La digitalizzazione è uno strumento che l’impresa ha a disposizione per migliorare ed essere al passo con i tempi. “Digitalizzazione è quell’attività volta a ottimizzare i processi attraverso il ricorso all’automazione e alla reingegnerizzazione; attività consentite dalle tecnologie informatiche”. Pertanto, la digitalizzazione rimane pur sempre una scelta dell’imprenditore.
Quando la digitalizzazione entra nei modelli comportamentali delle singole persone possiamo parlare di trasformazione digitale. Le tecnologie digitali diventano pervasive, influenzano il nostro modo di comunicare, di informarci, di acquistare e stringere relazioni d’affari o amicizie, rendendo sempre più difficile separare la modalità digitale da quella tradizionale.
Si passa, in questo modo, a una dimensione trasformativa che diventa un fenomeno sociale e culturale. Cambia la percezione del mondo circostante. Cambia il senso delle cose: il valore delle relazioni, dei beni e dei servizi, delle organizzazioni, dei modelli di business. In tale contesto si ridefiniscono ruoli e professioni.
Cos’è la “smartness”
Virtuale e reale diventano parte di un ecosistema dove l’assunto di base è la “smartness” – intelligenza, velocità e flessibilità – sulla base della quale l’esperienza dell’utente, che vi è immerso, si ridefinisce (ad esempio smart city, smart working, smart living).
La trasformazione digitale è l’effetto della diffusione delle tecnologie digitali nella vita delle persone.
La trasformazione digitale non è una scelta ma una condizione data, da cui non si può prescindere, in cui “la tecnologia è il motore dello sviluppo e le persone ne sono gli attori protagonisti”.
Quindi, per l’impresa, la sfida vera è adeguarsi a questa condizione generando valore per sé e per il suo contesto.
“Innovazione si ha quando un’invenzione trova una sua applicazione sul mercato. Innovazione digitale è un effetto dell’applicazione di una tecnologia digitale a un processo, a un prodotto o a un servizio e la trasformazione digitale è il contesto in cui tutto ciò oggi si sviluppa”
Reinterpretare l’organizzazione-impresa alla luce di questa dimensione trasformativa vuol dire ridefinire il proprio vantaggio competitivo, ridisegnando le relazioni all’interno della catena del valore (cit. la catena del valore di Porter).
Un dato di fatto è che, piaccia o no, questa rivoluzione di senso non si arresta. È urgente intervenire e rimboccarsi le maniche se si vuole evitare l’estinzione. La prima cosa da fare è inserire nell’agenda della propria strategia imprenditoriale l’innovazione tecnologica digitale, diffondendo la cultura del “pensare e agire in digitale” a tutti i livelli aziendali.
Ci vuole un cambio di prospettiva: non “difendersi da”, “ma andare verso”.
Digital transformation – come cogliere l’opportunità
La trasformazione digitale e la digitalizzazione sono un’opportunità, bisogna capire come coglierle a beneficio dell’azienda.
Secondo l’Harward Business Review ci sono tre aspetti fondamentali che l’imprenditore deve presiedere:
- guardare all’esterno. Per conoscere il futuro non è sufficiente guardarsi dentro, bisogna rimanere affacciati alla finestra del mondo e cogliere segnali e stimoli;
- sviluppare molte relazioni da più lati possibili e diversificate, essere al centro dei flussi informativi;
- aggiornare le best practice di management e leadership. Bisogna aumentare gli esperimenti, favorire i progetti pilota e incorporare metodologie nuove.
L’alleanza tra aziende e task force di talenti
Oggi l’imprenditore lungimirante, aperto e visionario deve cercare alleanze e trovare spazi per cooperare con figure professionali che ne sanno di più e possono fornirgli prospettive di crescita:
Manager e figure professionali giovani
- che abbiano competenze strategiche che lo aiutino a individuare la giusta direzione per dare un futuro alla propria organizzazione;
- che abbiano una buona conoscenza delle tecnologie, che sappiano interpretare e leggere le dinamiche sottostanti e comprenderne gli impatti sul mercato e la società;
- che condividano i valori base dell’azienda ma sappiano seminare e coinvolgere le persone in una cultura digitale;
- che siano capaci di generare un cambiamento di leadership, diffondendo un modo diverso di pensare, nuovi modelli comportamentali orientati alla condivisione e alla contaminazione. L’innovazione, qualsiasi essa sia, può essere generata dagli stessi attori aziendali, se ben stimolati da input provenienti dall’esterno;
- che siano in grado di interpretare l’azienda in una logica di Open Innovation: fare scouting di talenti e/o gruppi di lavoro esterni che possono apportare innovazioni all’impresa, con cui fare partnership, oppure creare squadre multidisciplinari interne che vengano allenate a pensare come delle startup.
Per raggiungere tutto ciò occorre una presa di coscienza da parte dell’imprenditore.
Egli deve essere disposto a fare un passo indietro e, consapevole del fatto che il suo passato rappresenta un patrimonio importante su cui fondare i valori dell’azienda, dotare la sua azienda di figure professionali formate nel contesto della trasformazione digitale, per le quali è più facile guardare avanti e costruire un nuovo futuro.
Katia Natella
Fonti bibliografiche:
Sostenibilità Digitale di Stefano Epifani (pubblicazione nel 2020) – docente di Internet Studies in Sapienza, Università di Roma.
La duplice alleanza di Marta Basso (pubblicazione nel 2019) – Imprenditrice e blogger
Michael Eugene Porter (1985) Competitive Advantage: Creating and Sustaining Superior Performance.
Rivista di Management: Harward Business Review